Milano: Ibra non basta, Donnarumma è il vero salvatore

Ibrahimovic è tornato, Milano no.

 Per fortuna una persona che si è innamorata di qualsiasi luogo, è Donnaraumma, portatore di gol, perché senza i suoi salvataggi nella seconda metà la sconfitta contro la Sampdoria sarebbe diventata realtà (via calciomercato).

 Invece finisce 0-0 e dopo tutto è giusto, perché il Milan fa troppo poco per vincere, prima e dopo lo svedese è entrato. Ranieri può essere molto orgoglioso, poiché meritava il punto e forse anche di più.

 Zlatan, un talento di classe mondiale e un personaggio senza rivali nel gioco moderno, ha 38 anni e non è abbastanza per trasformare una squadra mal costruita, che non ha vinto in casa dal 31 ottobre quando ha sconfitto l’ultimo SPAL posto per 1-0.

 Come previsto, infatti, lo svedese lascia la panchina e i fotografi gli stanno intorno sorridendo e già pensando al momento in cui entrerà in campo. Nonostante il suo grande ottimismo, tuttavia, Ibra non poteva immaginare di vedere Milano così brutta nel primo tempo, nonostante gli sforzi di tutti.

 Senza scuse disponibili a causa di una squadra quasi piena, Pioli non è riuscito a utilizzare gli strumenti che ha per la sua migliore forma di smaltimento. La Calabria, è preferita a Conti a destra, in linea con il Musacchio e il capitano Romagnoli, e soprattutto Hernandez, che in particolare era assente nell’umiliante 0-5 di Bergamo. A centrocampo, Krunic preferisce Kessie nel solito centrocampo a tre vie con Bennacer al centro e Bonaventura è anche una scelta precisa. A sinistra, mentre il trio d’attacco è il solito con Piatek tra Suso e Calhanoglu.

 C’è poca comprensione, poca chimica e quindi pochissimo prodotto finale.

 Il vero salvatore della patria è Donnarumma, che è necessario per evitare l’affondamento, perché solo due grandi parate del portiere rossonero sul Gabbiadini negano il vantaggio alla Sampdoria.

 Con Ibra, il Milan spinge di più, ma a parte l’errore di Gabbiadini che manca l’obiettivo su una rete vuota, l’intestazione di Ibra e le conclusioni di Leao non spaventano Audero e i difensori della Sampdoria. E poi non c’è da meravigliarsi che finisca 0-0. Perché la toppa di lusso Ibrahimovic non è abbastanza per guarire le ferite di una povera Milano, che era povera e poveri resti.

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Anthony Privetera